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Ue: 183 milioni per la promozione dei prodotti agroalimentari. Critici Copa-Cogeca
La promozione dei prodotti agroalimentari dell’Unione europea potrà contare, nel 2021, su un budget che sfiora i 183 milioni di euro. Una cifra che Copa-Cogeca e altre associazioni di settore giudicano insufficienti. Allo stesso modo considerano sbilanciata la destinazione dei fondi a favore del biologico che non tiene conto dell’effettiva composizione del mercato agro-alimentare-zootecnico dell’Ue.
Il 17 dicembre la Commissione europea ha dato comunicazione dell’adozione del piano di promozione dei prodotti agroalimentari nel mercato unico e fuori dai suoi confini. Si tratta di uno strumento a sostegno del settore primario e dell’industria di trasformazione alimentare che ha l’obiettivo di creare nuove opportunità a favore della competitività delle aziende dei 27 Paesi Ue. I mercati su cui si punterà in particolare sono quelli che offrono ancora spazi da conquistare: Corea del Sud, Giappone, Canada e Messico.
I fondi previsti sono 182,9 milioni. Anche queste risorse contribuiranno a realizzare gli obiettivi del Green Deal e della Strategia Farm to Fork. Nella valutazione dei programmi da finanziare, semplici (espressione di un solo Stato) o multipli (con minimo due organizzazioni di almeno due Stati Ue o almeno un’istituzione dell’Ue), sarà data priorità ai prodotti biologici, a quelli ottenuti nel rispetto della sostenibilità, alla frutta e verdura. "La nostra politica di promozione ha aiutato i produttori dell'Ue a sensibilizzare il pubblico, all'interno e all'esterno dell'Ue, nei confronti dei loro prodotti. Sarà adesso anche uno strumento fondamentale per la promozione dell'agricoltura sostenibile in linea con le ambizioni del Green Deal”, ha detto il commissario per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale Janusz Wojciechowski.
Le istituzioni europee, nell’ambito di una nuova politica agricola e ambientale, stanno lavorando per una transizione verso modelli produttivi sostenibili e verso un maggiore riconoscimento dell’etichetta biologica ma anche per la diffusione di diete salutari, di cui frutta e verdura sono parte fondamentale. Ecco perché quasi la metà dei fondi stanziati per la promozione dei prodotti agroalimentari saranno utilizzati per sostenere programmi più coerenti con le ambizioni del Green Deal. Al consumatore - fa sapere l’Unione europea - dovranno essere comunicate informazioni sull’agricoltura biologica, sul rispetto dell’ambiente e la sostenibilità, sul ruolo dell’agricoltura a favore del clima. Tutto questo senza trascurare la valorizzazione di sicurezza, qualità e aspetti tradizionali delle produzioni Ue soprattutto di quelle a indicazione certificata.
Lo scorso anno il budget superava i 200 milioni
A pochi giorni dall’approvazione definitiva del piano dieci associazioni europee del settore agroalimentare hanno inviato una lettera al commissario Wojciechowski per chiedere delle modifiche all’accordo. I firmatari, tra cui il sindacato agricolo e delle cooperative Copa-Cogeca, ma anche gli allevatori di Effab e i rappresentanti dell’industria lattiero casearia Eda e della carne, come Avec, sottolineavano la riduzione del budget messo a disposizione dall’Ue a sostegno dei programmi di promozione. Nel 2020, infatti, la cifra ammontava a quasi 201 milioni di euro, con una flessione del 9% e superiore al calo del 4% dell’intero bilancio agricolo. Una riduzione del tutto inappropriata, secondo le organizzazioni di settore.
Pur condividendo la visione generale a favore dei programmi che riconoscono la sostenibilità, nella lettera si lamentava la disparità di trattamento dei segmenti produttivi a vantaggio dell’agricoltura biologica: “Crediamo che la promozione dei prodotti biologici debba essere supportata anche sopra la loro quota di mercato, per stimolarne lo sviluppo. Tuttavia, con una quota di mercato dell’8% - si legge nella missiva - concentrare il 30% di tutto il budget su questo singolo metodo di produzione risulterà inefficiente dal punto di vista economico e ambientale e anche dannoso per il settore biologico stesso”.
Secondo la tabella diffusa dalla Commissione europea relativa all’allocazione delle risorse del programma di promozione, si evince che le risorse destinate al biologico ammontano a 49 milioni di euro (6 per programmi semplici per il mercato interno e 12 per i Paesi terzi, 17 per i programmi multipli in Ue e 14 per i Paesi extra-Ue, ai quali vanno aggiunte le risorse per altri tipi di programmi non destinati esclusivamente al biologico).
A fronte di solo l’8% di tutta la produzione agricola, la centralità riconosciuta al ‘bio’ risulta quindi sproporzionata, dicevano le associazioni: “La proposta del budget non corrisponde alla realtà del mercato”. Nella lettera si invitava la Commissione ad allineare le opportunità di promozione in base al potenziale di crescita e alla domanda dei consumatori affinché tutti i segmenti potessero massimizzare la portata delle politiche di promozione e il suo impatto sulla sostenibilità.
Foto: Pixabay
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